Lago di Barcis 01-02 giugno
Ho cercato di scrivere sul week end del primo giugno per tutta questa settimana ma, tra impegni di lavoro, sempre più esplicite richieste di attenzioni da parte della mia casa e una figlia che vuole sempre giocare, non sono riuscita ad occuparmi del blog. Ci pensavo spesso però, in cerca della cosiddetta ispirazione e ora che sono tranquilla, seduta in divano e con un foglio elettronico bianco davanti, questo soggetto indefinito dovrebbe condurre le mie dita sulla tastiera e invece, ciò che guida il mio pensiero, è una frase in un cartone animato che ho visto un paio di giorni fa.
"A volte per fare un passo avanti bisogna farne uno indietro" citazione di una foca marina.
Questo è il filo guida che deve guidare la lettura di questo racconto.
Ci siamo incontrati con i nostri compagni di viaggio, Igor, Mirco, Maicol e Gaia, subito dopo pranzo nella più totale incertezza. Sapevamo che dovevamo arrivare a Barcis, un paese in provincia di Pordenone, ma non sapevamo che tempo aspettarci: le previsioni annunciavano pioggia e ancora pioggia.
Ma che ci fà un amante del mare in un Lago di montagna??? Semplice quello che fà al mare...
L'associazione di hovercraft del friuli aveva organizzato una gara sul lago e, non so come, ci siamo trovati coinvolti. Doveva trattarsi di una semplice esibizione di jet, nell'intervallo tra una manche e l'altra di hovercraft, ma non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi all'interno dei mille racconti di Juri sull'origine della sua passione.
La gentilissima Signora Luisa ci ha accolto in una struttura sulla riva del lago, ci ha mostrato le nostre stanze e ci ha chiesto se volevamo cenare con loro e, ancora un po' disorientati, abbiamo accettato.
Non avevo mai visto gli hovercraft e Juri e i suoi amici hanno facilmente fatto amicizia con piloti ed accompagnatori, interessati dal motore degli hovercraft e dalle tecniche di guida. In barba al brutto tempo hanno scaricato il Jet Kawasaki dal furgone e battendo i denti hanno sfidato il gelo dell'acqua e hanno corso per la prima volta su un lago di montagna divertendosi tantissimo.
Abbiamo cenato su uno stanzone con tavole lunghe e questo ci ha dato la possibilità di parlare con persone appassionate di sport: ci hanno raccontato delle loro avventure ed esperienze fatte nel loro mondo ed abbiamo raccontato gli aneddoti più significativi vissuti con quad e moto d'acqua.
Ritrovarsi in un ambiente così familiare e genuino, correre con i jet e avere accanto persone attive e con voglia di vivere esperienze nuove hanno risvegliato in mio marito vecchie emozioni e sapori.
La domenica ci ha raggiunto Davide, la prima persona con cui Juri abbia trovato un notevole feeling, e per nulla spaventati dall'acqua fredda (sembra una ripetizione ma, è una delle cose che più mi stupiva, non avrei toccato quell'acqua nemmeno se mi pagavano), si sono divertiti come matti a fare freestyle come ai vecchi tempi.
Ed ecco il passo indietro: un ambiente stimolante, amici con passioni fresche e la riscoperta di vecchie sensazioni... I jet e le sue emozioni, una moto che non ha binari e che ti lascia la possibilità di avere uno stile in piena libertà.
E questa è la mia considerazione: A volte un tuffo nel passato può darti uno stimolo per il futuro...